Il decalogo spiritoso: 10 regole per gustare una buona grappa
La grappa deve essere servita solo ed esclusivamente nel bicchiere cosiddetto “tulipano” con un restringimento in alto, ma non troppo stretto, che permetta ad aromi e profumi di convogliare verso di voi senza farsi penalizzare dall’alcol. Anag ha progettato e realizzato un bicchiere che, grazie a dimensioni e forma, riesce ad esaltare al meglio i profumi dei distillati.
Per gustare una buona grappa non bisogna riempire il bicchiere, ma solo metà della “pancia” del tulipano. Basta poco per rimanere estasiati da aromi e profumi “spiritosi”
La grappa va servita non troppo fredda, ma nemmeno troppo calda: la temperatura ideale è dai 15 ai 18 gradi per le grappe giovani e giovani aromatiche e intorno ai 20 gradi per quelle affinate, invecchiate e le riserve invecchiate
Non esiste un momento standard per degustare la grappa, ideale a fine pasto ma anche come compagna di tante portate. L’importante è essere pronti ad attivare più sensi
La vostra esperienza sensoriale più completa inizia dal guardare la grappa che avete nel bicchiere. Per non deludervi deve essere limpida e trasparente, se giovane, oppure di un bel colore ambrato se invecchiata
Dopo la vista è la volta dell’olfatto, ma non tuffate il naso nel bicchiere come se ci fosse del vino. Avvicinatevi piano e fatevi inebriare dai profumi che ogni distillato sprigiona in maniera diversa e unica
Nella cavità orale si possono sentire quattro sapori, dolce, amaro, salato ed acido, ma non gli odori, percepibili solo in fase retrolfattiva con l’aiuto della cavità nasale, il cosiddetto “flavor”