Leonardo da Vinci e la distillazione. Un’idea nel cassetto…
Oggi sappiamo che per distillare bene, prima di arrivare alla serpentina di raffreddamento, il vapore deve passare attraverso la colonna di distillazione. Questa è stata un’intuizione del fiorentino Baglioni che, nel 1813, inventò quella che cambiò la tecnica della distillazione e aprì le porte alla modernità. Già il napoletano Giovan Battista Dalla Porta, nel XVII secolo, aveva messo più cucurbite in comunicazione l’una sull’altra, proponendo un primo abbozzo di concentrazione dei vapori. Da un alambicco semplice – formato da cucurbita, duomo (ossia il cappello che chiude la cucurbita) e serpentina di raffreddamento – si devono fare più distillazioni perché, ad esempio, da un liquido alla concentrazione alcolica del 10% in alcol, ne esce fuori uno con il 25% circa ed è necessario distillare altre volte per ottenere una maggiore gradazione alcolica. Nel 1484 il medico Michele Savonarola, nel suo Libellus de aqua ardenti scriveva che era “perfetta” la terza distillazione, “più perfetta” la settima e “perfettissima” la decima. A quell’epoca si distillava il vino e si mettevano stracci bagnati sulla superficie del coperchio (il duomo) per raffreddare e poter concentrare meglio.
Poteva Leonardo da Vinci rimanere insensibile a una problematica che da secoli creava difficoltà nella distillazione? Certamente non poteva e così, nel suo Codice Atlantico (foglio 989 1485-90), troviamo il suo suggerimento di una doppia camicia in cui far scorrere l’acqua attorno al distillatore. Il Codice Atlantico è stato scritto dal 1478 al 1519 ed è composto da 1.119 fogli dove si trovano tutte le sue intuizioni e invenzioni. Qui Leonardo scrive “Modo di fare una stillazione chiara. Fa che l’acqua corra circundando tutto il limbicco”. Il suo disegno presenta un’ampia superficie di condensazione e così si creava un riflusso che faceva ricadere nella cucurbita i vapori che, portati su per trascinamento, non erano alla temperatura giusta per superare il collo di cigno dell’uscita. Eravamo nel 1500, due secoli prima di Della Porta e quasi tre secoli prima del Baglioni. Leonardo non ha mai divulgato il Codice Atlantico e nei secoli successivi questo subì varie vicissitudini, fino alla sua restituzione alla Biblioteca Ambrosiana, dove si trova ancora adesso, come ritorno dei beni trafugati da Napoleone. Nel frattempo, erano passati i secoli e questa invenzione di Leonardo non ebbe seguito.