Grappaioli e itinerari di terra vicentina… la strada della grappa vicentina
“Grappaioli e itinerari di terra vicentina” è stato scritto da Pierluigi Lovo, Maurizio Onorato, Franco Albieri e pubblicato nel 1990 con il contributo della Regione Veneto, l’Associazione Artigiani di Vicenza, la Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, l’ANAG (Associazione Nazionale Assaggiatori Grappe) e l’Associazione Culturale Noi Veneti.
L’opera descrive il mondo della grappa in una “fotografia” scattata agli inizi degli Anni Novanta, in un periodo in cui il distillato cominciava ad avere i primi riconoscimenti di prodotto non più figlio povero del vino ma con caratteristiche e personalità precise.
Mette in evidenza, infatti, come all’estero le poche bottiglie di grappa presenti erano solo bassanesi mentre all’ombra del grande Ponte esistevano già da tempo molte distillerie ancora poco conosciute (soprattutto quelle vicentine). Da qui l’esigenza di creare interventi promozionali in linea con i tempi, tra i quali una strada che potesse guidare alla ricerca dei migliori distillati vicentini, iniziativa del tutto nuova in Italia.
Perché Vicenza? Perché qui si ritrova per la prima volta il termine “grappa” nel “Dizionario vicentino-italiano” di Luigi Pajello nel 1896, perché qui nacque la prima vera distilleria commerciale italiana e perché sulle nostre cime la grappa fu tra i protagonisti silenziosi della Grande Guerra.
Da Este a Bassano, l’itinerario si snoda, pur con qualche deviazione, lungo quell’antica strada dei carri di vino, che partiva dalla prima capitale dei veneti per giungere sino alla Valsugana e da lì, per altre strade, al Danubio.
E’ un pezzo di terra veneta dove la vite è signora incontrastata di un paesaggio che vede l’antico segno dell’uomo, tra vecchi casolari e ville. Colline e pianure coperte di vigne, ciliegi, noci e castagni evocano uno scenario bucolico d’altri tempi, L’uva e il vino sono da sempre qui presenti (si ricordino i vinaccioli trovati tra le palafitte del Lago di Fimon) e con essi la grappa e i suoi antenati.
Il nostro percorso ci porta quindi tra le più belle località del Padovano e del Vicentino: si snoda da Este, si tocca quindi Noventa Vicentina, Villaga, Barbarano, Costozza di Longare, Montegalda, Vicenza, Caldogno, Costabissara, Malo, Tiene, Breganze, Zugliano, Lugo, Schiavon, Marostica, per chiudersi nel modo più degno al Ponte degli Alpini a Bassano.
Come si può notare “Grappaioli e itinerari di terra vicentina” è un libro innovativo per il periodo in cui è stato scritto: una proposta nuova per più di un verso, anche per il felice connubio tra natura e presenza dell’uomo, dove vigneti, talvolta di antico impianto, forniscono la pregiata materia prima per prodotti di qualità.